Il Circolo Universitario Antonio Greppi è un Circolo ambientale dei Giovani Democratici di Milano.

Il Circolo nasce per fornire a tutti gli studenti e dottorandi, milanesi e fuorisede, un polo di aggregazione sociale, costruzione politica e promozione culturale incentrato sulle competenze e i saperi peculiari del mondo universitario milanese. Il Circolo Universitario è aperto alla partecipazione di tutti gli studenti universitari, senza alcuna discriminazione rispetto all’Università di provenienza.

Il Circolo Universitario è intitolato ad Antonio Greppi, il primo Sindaco della Milano liberata, scelto dal CLN nel 1945 per ricostruire la città dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale e ricordato dalla Cittadinanza per aver adempiuto al difficile compito ponendo la cultura come tratto saliente di una rinascita civica e civile.

domenica 16 settembre 2012

Perchè quando Pisapia prende voti a destra va bene?


Milano, la capitale del berlusconismo. Questa definizione ingrata è stata per molti anni proposta dai media senza che nessuno potesse obiettare alcunché, nonostante Milano sia stata invece la capitale del riformismo italiano per tutto il Secondo Dopoguerra (e anche la prima grande città italiana governata dai socialisti già nel 1914). Eppure Milano è stata per davvero la capitale della destra berlusconiana, che ha gettato le sue radici nella city finanziaria grazie alla mediazione di una borghesia di arricchiti nata negli anni Ottanta attorno alla speculazione del mattone e consolidatasi con il motore eccezionale del settore pubblicitario e televisivo, di cui Berlusconi è stato il grande prestigiatore.
Una Milano “isola neoliberista” in un mare consociativista di stampo democristiano quale è stata l’Italia della Prima Repubblica, che ha poi proposto il proprio modello falsamente vincente a tutto il Paese con la celebre “discesa in campo” del 1994 e la “rivoluzione liberale”.
Eppure questa città ha saputo cambiare. Molti cittadini che per tanti anni hanno votato la destra hanno poi scelto un sindaco molto differente. Un sindaco che non ha costruito il proprio consenso su un’idea di contrapposizione generazionale e che anzi aveva alle spalle già una lunga carriera politica e personale. Un sindaco, Pisapia, che non ha avuto bisogno di prendere in prestito battaglie proprie della destra, e che non ha certo dimostrato sudditanza psicologica nei confronti del neoliberismo imperante.
Giuliano Pisapia ha vinto le elezioni prendendo molti voti dai cittadini delusi dal berlusconismo, ma costruendo il consenso attorno a una visione della città opposta a quella di chi l’ha preceduto: civismo e solidarietà. Egli è riuscito a portare consenso attorno ad una visione della città e della società antitetica a quella alla quale per 18 anni si erano affidati i milanesi, e forse può insegnare qualcosa a chi oggi pretende di inseguire il consenso degli ex elettori del PDL con temi e ideologie definite dallo stesso Alfano “molto simili alle nostre[1]”.

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