Il Circolo Universitario Antonio Greppi è un Circolo ambientale dei Giovani Democratici di Milano.

Il Circolo nasce per fornire a tutti gli studenti e dottorandi, milanesi e fuorisede, un polo di aggregazione sociale, costruzione politica e promozione culturale incentrato sulle competenze e i saperi peculiari del mondo universitario milanese. Il Circolo Universitario è aperto alla partecipazione di tutti gli studenti universitari, senza alcuna discriminazione rispetto all’Università di provenienza.

Il Circolo Universitario è intitolato ad Antonio Greppi, il primo Sindaco della Milano liberata, scelto dal CLN nel 1945 per ricostruire la città dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale e ricordato dalla Cittadinanza per aver adempiuto al difficile compito ponendo la cultura come tratto saliente di una rinascita civica e civile.

domenica 15 luglio 2012

Mozione dei GD approvata dall'Assemblea Nazionale del PD

L’Assemblea nazionale del Partito Democratico

Considerato che:
dai dati più recenti sull’erogazione delle borse di studio emerge che l’Italia presta servizi di diritto allo studio solo al 7% degli iscritti, a fronte del 18% della Spagna, del 25% della Francia, del 30% della Germania;
dall’analisi condotta dall’OCSE nel volume “Education at a Glance, 2011” risulta che i costi universitari a carico degli studenti e delle loro famiglie sono in Italia decisamente tra i più alti in Europa, senza considerare che in tanti paesi dell'Unione non si paga alcuna tassa universitaria;


Evidenziato che:
nel nostro paese la quota di diplomati che si iscrive all’università è inferiore a quella degli altri Paesi europei 
ed il numero totale degli immatricolati è diminuito negli ultimi anni più della contrazione demografica, registrando nell’ultimo anno un crollo verticale di circa il 10%;
il calo delle immatricolazioni ha riguardato soprattutto i figli della classe media impoverita che non riescono  a
sopportare più i costi crescenti dell'istruzione;

Sottolineato che:
il governo, con il comma 42 dell’articolo 7 del recente decreto-legge 85/2012 (il cosiddetto Spending Review), ha modificato profondamente la norma che finora aveva regolato i limiti della contribuzione studentesca, fissati al 20% del fondo di finanziamento ordinario (FFO) che ogni anno lo Stato stanzia per le università statali;
il limite del 20% non sarebbe infatti più calcolato sulle tasse pagate dall’intera platea degli studenti, ma
sarebbe relativo solamente a quelle pagate dagli studenti italiani e comunitari iscritti in corso e inoltre queste
andrebbero rapportate non più al solo FFO ma all’intero ammontare dei trasferimenti statali;
con tale nuova metodologia di calcolo è prevedibile che l’indicatore all’incirca si dimezzi e ciò renderebbe possibile agli atenei aumentare le tasse universitarie, fino al 60% in più, a carico degli studenti comunitari e in
corso, mentre non vi sarebbe alcun limite né criterio orientativo per la tassazione degli studenti fuori corso ed extra-comunitari;

Segnalato che:
la norma in questione, inoltre, potrebbe essere fonte di grave discriminazione nei confronti degli studenti
extracomunitari perché consentirebbe agli atenei di aumentare le tasse universitarie a loro carico senza che
l’indicatore del limite della contribuzione studentesca ne risenta in alcun modo;
occorre non dimenticare che tra gli studenti universitari extracomunitari ci sono anche i figli, nati in Italia,
di immigrati extracomunitari residenti in Italia ai quali non è stato ancora dato il diritto di avere cittadinanza italiana a causa di una norma antiquata che questo governo si era impegnato a modificare;

Segnalato altresì
Che le politiche di riduzione del turn-over adottate nell’ultimo quadriennio hanno ridotto di circa il 13% i
docenti in ruolo, in un contesto nel quale il rapporto tra docenti e studenti è inferiore alle medie OCSE ed europee

Constatato che:
il provvedimento del governo, che non porta nessun beneficio diretto alle casse dello Stato, potrà determinare un forte aumento della tassazione a carico degli studenti, in un contesto nel quale gli Atenei sono in grande sofferenza a causa della fortissima contrazione delle risorse realizzata negli ultimi 4 anni dal governo 
Berlusconi, alla quale molti di questi hanno fatto fronte attraverso un (illegittimo) innalzamento della contribuzione studentesca oltre il vigente limite del 20%.
Gli interventi previsti dal DL introducono risorse a favore del diritto allo studio in misura ancora limitata
e insufficiente, rispetto alle previsioni di sostanziale azzeramento (13 milioni) ereditate dal governo
Berlusconi, come dimostra l’ammontare del fondo integrativo per il diritto allo studio passerebbe dai 98,6
milioni del 2012 a 103 milioni per 2013.
L’intervento prevede il definanziamento degli enti di ricerca in modo del tutto indipendente rispetto alla
valutazione delle attività dei medesimi, tanto da comportare addirittura una forte riduzione del finanziamento
statale per l’Istituto di Fisica Nucleare, protagonista mondiale indiscusso del recente successo scientifico per la prima rilevazione sperimentale a Ginevra del “bosone di Higgs”.
Si prevede, ancora, una nuova pesante riduzione delle possibilità di reclutamenti nelle università e negli enti
di ricerca, con gravi danni sia per le prospettive dei giovani ricercatori che per le attività didattiche e quindi degli studenti. 
Il Partito democratico ha proposto a più riprese al governo di adottare un programma nazionale per il
diritto allo studio, nel quale sia possibile anche ricondurre a maggiore equità e progressività il sistema della
contribuzione studentesca, con un impatto complessivo che potrebbe consentire l’attivazione, “senza nuovi oneri per lo Stato”, di risorse aggiuntive;
in questo contesto le continue esortazioni dei vertici delle Istituzioni, dal presidente della Repubblica, al
governatore della BI, al ministro dell’Istruzione, a investire su “giovani, istruzione, e ricerca” appaiono
disgiunte dal reale contenuto degli interventi pubblici; il potenziamento dell'università e della ricerca è l'unico
vero decreto “Cresci Italia” che andrebbe varato,
mentre purtroppo si rincorrono miti fatui o inutili proclami di stampo ideologico;

Impegna il PD ed i suoi gruppi parlamentari:
a chiedere l’abrogazione della norma che modifica il limite alla contribuzione studentesca e l’introduzione di
un programma per il diritto allo studio e il sostegno agli studenti universitari, finalizzato a riportare quanto
prima entro percentuali adeguate alle necessità dell’Italia il numero degli immatricolati e dei laureati, a ridurre il numero degli studenti fuori corso, a evitare che il completamento degli studi sia legato più a fattori socio-territoriali che alle potenzialità e all’impegno degli studenti;
ad adottare tutti gli atti necessari per rimettere al centro dell’agenda politica la costruzione di un nuovo modello di crescita basato sul sapere, sul lavoro e sull’uguaglianza delle opportunità. 

sabato 14 luglio 2012

Genova e la Diaz

Le ferite di Genova
Mancava poco a mezzanotte quando il primo poliziotto colpì Mark Covell con una manganellata sulla spalla sinistra. Covell cercò di urlare in italiano che era un giornalista, ma in pochi secondi si trovò circondato dagli agenti in tenuta antisommossa che lo tempestarono di colpi. Per un po’ riuscì a restare in piedi, poi una bastonata sulle ginocchia lo fece crollare sul selciato.
Mentre giaceva con la faccia a terra nel buio, contuso e spaventato, si rese conto che i poliziotti si stavano radunando per attaccare l’edificio della scuola Diaz, dove 93 ragazzi si erano sistemati per passare la notte. Mark sperò che rompessero subito la catena del cancello, così forse l’avrebbero lasciato in pace. Avrebbe potuto alzarsi e raggiungere la redazione di Indymedia dall’altra parte della strada, dove aveva passato gli ultimi tre giorni scrivendo articoli sul G8 e sulle violenze della polizia.

mercoledì 11 luglio 2012

L'incubo dei neoliberisti

Hollande snobba il rigore ma i mercati non lo puniscono. Gli interessi vanno sottozero
Fonte: La Stampa
di Tonia Mastrobuoni


Ha aumentato il salario minimo del 2%. Ha abbassato la soglia per le pensioni di anzianità a 60 anni. Ha annunciato un’aliquota sui redditi dei ricchi al 75%, una tassa sui dividendi del 3% e sulle scorte petrolifere del 4%. Ha assicurato che aumenterà i contributi - già altissimi - e l’imposta di successione e che recupererà la vecchia patrimoniale. Infine, ha promesso 65mila assunzioni nel settore pubblico. Insomma, per i fautori del libero mercato e delle riforme strutturali, François Hollande è un incubo. Se Mario Monti avesse azzardato una sola di queste socialistissime misure, il famigerato spread avrebbe toccato vette inarrivabili.

martedì 10 luglio 2012

Anti-italiani

Chi sono i veri anti-italiani che giocano solo per se stessi
Fonte: L'Unità
di Francesco Cundari

Non si ricorda una dichiarazione di un presidente di confindustria che sia stata sommersa da tante e così pesanti critiche come è accaduto con le parole pronunciate da Giorgio Squinzi a proposito di «macelleria sociale». Dopo la replica di Mario Monti, che lo ha accusato di far salire lo spread, le critiche più pesanti sono venute dal fior fiore dell’alta finanza, da Marco Tronchetti Provera a Luca Cordero di Montezemolo, secondo il quale le dichiarazioni di Squinzi «non si addicono a un presidente di Confindustria». Il direttore di Repubblica ha parlato addirittura di «ribellismo delle classi dirigenti», «tono sguaiato da organizzazione alla deriva», «pulsioni anarcoidi».

lunedì 9 luglio 2012

Spending review

Spending Review: aumentano le rette universitarie
Fonte: Rete Universitaria Nazionale

Articolo 5, comma 1 del DPR 306/1997
(Limiti della contribuzione studentesca)
1. Fatto salvo quanto disposto al comma 2 del presente articolo e all’articolo 4 la contribuzione studentesca non può eccedere il 20 per cento dell’importo del finanziamento ordinario annuale dello Stato, a valere sul fondo di cui all’articolo 5, comma 1, lettera a) e comma 3, della legge 24 dicembre 1993, n. 537.
TASSE UNIVERSITARIE/FFO < 20%
Articolo 5, comma 1 del DPR 306/1997 così come modificato dal DL 6 Luglio 2012, n. 95 “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini” (c.d. “spending review”)
(Limiti della contribuzione studentesca)

domenica 8 luglio 2012

Spending Review: capitolo università

Fonte: La Repubblica
[...]
Anche l'università entra nella Spending review e gli studenti sono sul piede di guerra. Al centro della contesa, quelle università che sforano il tetto massimo di tassazione universitaria a carico degli studenti. Come anticipato da Repubblica alcune settimane fa, le università che sfornano il 20 per cento previsto dalla legge - fra "contribuzione studentesca" e fondo di finanziamento ordinario - sono tantissime - il 59 per cento - e in alcuni casi, come è avvenuto a Pavia, il giudice ha condannato l'ateneo a restituire il maltolto agli studenti. Ma dal prossimo anno le cose cambieranno. 

venerdì 6 luglio 2012

Festa nazionale GD 2012

L'Europa che vorrei non è soltanto una leggenda.

Dal 25 al 29 Luglio svolgeremo la nostra sesta festa nazionale, in Campania, nel mezzogiorno del Paese e dell’Europa.

La location della festa sarà infatti il porto di Acciaroli, splendida frazione marittima del comune di Pollica (Sa), la città del sindaco pescatore Angelo Vassallo, assassinato a causa della sua coraggiosa attività amministrativa.
Abbiamo scelto quel porto e quelle terre, oltre che per la loro bellezza, perché simbolo di un cambiamento possibile per il mezzogiorno, per l'Italia, per l’Europa.

Il tema centrale della festa sarà, infatti, il futuro del nostro continente e dei suoi cittadini, inquadrato da una prospettiva diversa da quella emersa dal dibattito pubblico di questi anni.
Il meridione d’Europa - l’Italia e gli stati che si affacciano sul mediterraneo – è stato spesso descritto come un figlio che non vuole fare i compiti a casa. 

La superficialità con la quale è stato analizzata la condizione di questo pezzo di mondo risente di un'idea unilaterale di modernità e di sviluppo, vecchia di trent’anni, misurata per categorie fisse, su di un piano continentale che è invece ampio e diversificato.

L’Europa che vorremmo riesce invece a crescere nel suo complesso di diversità ad una velocità sostenibile, senza lasciare indietro nessuno, con la volontà di costruire, nelle periferie di oggi, nuove vie di sviluppo umano, sociale, culturale: con l'ambizione di cogliere le ricchezze che si nascondono sotto la disattenzione di una certa politica nei confronti di grosse aree del nostro Paese.

Avremo quotidianamente presenti ospiti di rilievo nazionale e internazionale, con cui discuteremo della fase che attraversiamo, dei suoi possibili sviluppi, del nostro ruolo generazionale.

Il mare di Acciaroli, le serate al porticciolo, i grandi concerti della sera saranno la cornice di una festa piena di politica e divertimento, fatta come sappiamo noi: un bagno in un mare stupendo, due dibattiti al pomeriggio e poi le canzoni, le storie, la voglia di sognare liberamente l’Europa che vorremmo.